— 31 Marzo 2017Commenti disabilitati su Una tempesta di smart-phone ci seppellirà40
L’evoluzione tecnologica di per sé non è di certo un problema per la civiltà contemporanea, piuttosto ne è l’emblema.
Tuttavia il connesso marketing globale, drogato, ipnotico, bugiardo, folle, perverso e crescente in modo esponenziale, oltre a rendere tecno-dipendenti intere generazioni, sta spingendo l’intero sistema economico correlato verso un inevitabile punto di rottura.
Un articolo nuovo all’anno per ogni marchio multinazionale e per ogni tipologia di prodotto; i televisori sono sempre più grandi, più precisi, più dettagliati, più luminosi, magari curvi, a chiocciola, pentadimensionali, stroboscopici, i telefoni cellulari poi fingono di evolversi periodicamente, con cadenza semestrale o annuale, ma in realtà sono sempre gli stessi con piccole differenze che non giustificano di certo l’obsolescenza dei modelli precedenti e la “necessità” di cambiarli con i nuovi.
Insomma un’iper-produzione che giova solo alle aziende costruttrici e in genere alla filiera commerciale (piccola e grande distribuzione, mercato indotto e centri assistenza), non di certo ai consumatori che, ipnotizzati dalla pubblicità mediatica e dalla rete, sempre più ossessiva e martellante, buttano via, inutilmente e costantemente, un mucchio di denaro solo per stare d’appresso alle mode del momento e all’incalzare continuo di una evoluzione tecnologica i cui effettivi pregi sono tutti da dimostrare.
E chi diventa vittima di questa smania, un po’ come accade per la ludopatia, non può più fare a meno del prodotto “nuovo”, anche se sa perfettamente che, una volta uscito dal negozio, quel meraviglioso ultimo “nato” della tecnologia diventa precocemente vecchio, come accade per la razza umana quando si viene colpiti da “progeria“, solo che per l’uomo si tratta di malattia rara, mentre per l’elettronica e l’informatica si tratta ormai di “normalità“.
Così il tecno-dipendente, per esempio, pur di entrare in possesso dell’ultimo modello di smart-phone, quello col nome che contiene il numero superiore a quello del suo attuale cellulare, cerca tutte le motivazioni possibili per giustificare l’acquisto a se stesso, ai parenti e agli amici; così vengono fuori i soliti alibi, magari banali o inverosimili come: “quello vecchio mi è volato dal finestrino mentre passavo sul viadotto”, oppure “mi è caduto nel frullatore mentre mi facevo il frappè”, o magari “si è rotto perché ricevo troppe telefonate e farlo aggiustare non conviene”.
Le case produttrici poi, perfettamente consapevoli di avere ormai il pieno possesso psicologico di diversi milioni di “polli” (già spennati, ma mai abbastanza), ce la mettono tutta per infilare lo spiedo fino in fondo. Così fanno a gara fra loro per far uscire il “numero successivo” prima della ditta concorrente, in un tourbillon di modelli sempre più piatti, tondi, veloci, luminosi, con più fotocamere, migliori display, massime ricezioni, magari anche anfibi, quadrifonici, servo-assistiti ecc. ecc. ecc., ma sempre utilizzabili nello stesso modo degli ultimi modelli precedenti della stessa generazione.
E’ uno scenario ormai tipico del consumismo stiracchiato fino all’estremo, ma come ho accennato all’inizio, la corda non si può tirare all’infinito, prima o poi giunge sempre il momento di rottura. Quanti altri modelli potranno inventarsi ancora i produttori prima di saturare tutte le possibili varianti da inserire? Come ci sembra umanamente impossibile che nel salto in alto si possano superare i tre metri, così appare sempre meno probabile che ogni azienda possa produrre altri dieci/quindici smart-phone con caratteristiche sempre differenti o migliorative rispetto ai modelli precedenti.
Il limite ormai è molto vicino, anche perché questo mercato drogato e isterico interviene nell’ambito di una delle più gravi crisi economiche dell’era moderna; riusciranno i nostri “eroi” a spillare ancora denaro dalle “botti” asfittiche dei consumatori ormai ridotti allo stato di pre-povertà?
Il video che segue è una riuscitissima caricatura di questo scenario “pre-apocalittico” che segnala anche le gravi ricadute ambientali sull’eco-sistema, purtroppo ormai seriamente compromesso dall’eccessivo accumulo di rifiuti elettronici dovuti proprio a questa globale follia commerciale.
Li abbiamo visti nella saga cinematografica del “Signore degli anelli” tratta dai celebri romanzi di Tolkien. I “troll” sono personaggi immaginari, presenti nelle leggende scandinave, che abitano nei luoghi solitari (montagne, boschi ecc.) ma che, all’occasione, fanno di tutto per rompere le scatole ai visitatori del loro territorio, un po’ come gli “orchi” nelle tradizioni popolari europee. In…
E’ da due anni che Amadeus mi delude per le sue scelte sanremesi. E’ chiaro che programmi televisivi tanto popolari non possono non essere al centro di molestissime “pressioni” esterne in un Paese come il nostro nel quale ricatti e raccomandazioni spadroneggiano in ogni campo, specialmente in quello mediatico, ma Amadeus è stato il direttore…
Fake dovunque in quest’epoca infognata inesorabilmente nella falsità: false sono moltissime notizie sui social, manipolate a dovere (quindi altrettanto falsificate) quelle trasmesse dai tg, contraffatti sono gran parte dei programmi televisivi, soprattutto i reality che di “reale” non hanno proprio nulla, fasulli e alterati sono perfino diventati pressoché tutti i rapporti sociali fra individui che si “atteggiano” per apparire quello che non sono per…
La tecnologia del terzo millennio attrae e affascina smodatamente sia la generazione dei padri cinquantenni/sessantenni, sia quella dei loro figli e dei loro nipoti; genericamente in maggior modo quella che viene chiamata “generazione Z” (le persone nate tra la fine degli anni ’90 del secolo scorso e gli anni del primo decennio di questo…
La foto a corredo di quest’articolo cita una frase celebre dello scrittore e giornalista portoghese José Saramago scomparso nel 2010. José Saramago è stato insignito del Premio Nobel per la Letteratura nel 1998. Per anni ha studiato il comportamento umano durante le catastrofi e le guerre … non è certo l’ultimo arrivato né un megalomane da strapazzo come…
Un tempo c’erano le enciclopedie e gli agenti culturali che te le vendevano direttamente a domicilio. Chi di voi non ha conservato a casa trenta o quaranta volumi, da tre chili l’uno, della Treccani, dell’Utet o della De Agostini? Negli anni ’60/’70, quando i settantenni di oggi erano ancora giovani studenti che dovevano alimentarsi di conoscenza per poter crescere…
Certe volte le canzoni per bambini, ed è giusto che sia così, contengono educazioni morali e imbeccate sociali utilissime per una buona consapevolezza, nelle nuove generazioni, di tutto ciò che ogni essere umano dovrà affrontare durante la sua vita. E’ il caso, per esempio, della tiritera “C’era un cocomero“, canzone che, nonostante sia stata scritta…
Forse non ve ne siete accorti, ma da tempo in Italia esiste la libertà di truffare la gente alla sola condizione che le vittime dei raggiri vengano preventivamente avvertite. Solo dopo la realizzazione di una truffa e l’eventuale denuncia alle autorità giudiziarie interviene (forse) lo Stato nella ricerca, ed eventuale (forse) punizione, dei relativi responsabili….
Una volta la popolarità nasceva dal talento, quello vero, certamente non quello artificiale costruito con meschine tattiche psicologiche, contraffazioni comunicative e sfruttamento dell’ingenuità popolare, oggi tanto in uso nei settori dello spettacolo, dell’informazione e della musica. Una volta c’erano i Beatles e i Rolling Stones … poi quasi nient’altro; solo pochissimi altri gruppi e qualche cantante potevano vantare una fama internazionale di grande portata. Ma erano gli…
Quando nel settembre 2018, durante la guerra in Siria, Amnesty International denunciò al mondo (vedere foto) l’utilizzo illegale contro la popolazione civile da parte del governo siriano, sostenuto dalla Russia, delle cosiddette cluster bomb (bombe a grappolo), il mondo inorridì; soprattutto la “cara vecchia america” (USA) tuonò contro il governo siriano e i suoi alleati per quest’orrore perpetrato a danno della gente…
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