La sintesi nell’epoca della comunicazione è anacronistica
— 31 Maggio 2016Commenti disabilitati su La sintesi nell’epoca della comunicazione è anacronistica32
Ora anche il social network “Twitter” si è pentito di questa scelta iniziale (che comunque l’ha caratterizzato nel panorama dei social) e, come Facebook, ha aperto al dialogo completo senza limiti nei caratteri.
D’altra parte si ci è resi conto che la sintesi alla Twitter è più un vezzo che una necessità, come accadeva invece in tempi ormai lontani quando il telegrafo doveva obbligatoriamente racchiudere in pochi caratteri notizie, concetti e colloqui anche complessi.
Oggi non è più così, e nell’era della comunicazione in cui si spediscono progetti completi e intere enciclopedie con un semplice file, essere costretti a “cinguettare” poche parole, magari senza neanche riuscire a farci capire da chi ci ascolta, è puramente anacronistico.
Anche perché la capacità di sintesi non è un dono per tutti. Chi riesce a farlo è certamente dotato di abilità dialettiche che difficilmente possono essere trasmesse da un individuo all’altro.
Vorrei ricordare insieme a voi un periodo appartenente ormai al secolo scorso quando il telegrafo, con la sua nota unica e ripetitiva, era il solo mezzo di comunicazione. Una bellissima canzone di Enzo Jannacci è adattissima a riportarci indietro nel tempo.
Vi propongo dunque “Giovanni telegrafista”, in memoria di quando trasmettere messaggi era quasi un gesto disperato con il quale si tentava di proiettare nel vuoto dello spazio poche ma significative parole, e talvolta anche sentimenti e dichiarazioni d’amore.
Erano altri tempi, ma forse il desiderio di comunicare era così intenso da abbattere facilmente qualsiasi difficoltà di sintesi e il dialogo avveniva comunque benissimo anche attraverso quel monotono “piripippipiripirippippiri”.
Girando sui social, in merito all’attuale situazione dell’arte nella nostra città, leggo post e relativi commenti che farebbero cadere le braccia perfino al più muscoloso fra i palestrati. E’ una delle cause per cui, pur continuando a dipingere, ho deciso di non mostrare più a nessuno quello che produco; l’altro motivo è l’acclarata…
Molti utenti di Facebook hanno riscontrato, ma si tratta di qualcosa che risale a qualche anno fa, che il social mette in evidenza sulle home dei vari diari solo i post di circa 25 degli amici registrati in ciascun account, anche se in realtà i nominativi degli “amici” sono migliaia. Purtroppo le dinamiche dei social, e…
Chi stravede per la tecnologia si prepari ad “abbracciare” il futuro prospettato da questa vignetta. Chi l’avrebbe mai detto, a metà degli anni ’90 del secolo scorso, che nell’inizio del terzo millennio la tecnologia potesse soppiantare a tal punto l’attività umana da potersi paragonare alla stella di un sistema solare i cui pianeti costituiscono l’intera umanità? Tutto infatti gira ormai intorno all’informazione…
Com’è inutile e stupido dialogare con la parte del mondo che si ostina a pensarla diversamente da te, qualunque cosa tu voglia pensare. Ti accorgi un giorno di essere circondato da tanta inspiegabile e ottusa ostilità, che tende a sommergerti nonostante l’ovvietà di ciò che dici, malgrado l’estrema razionalità delle tue esternazioni. Tutto ciò che…
Nel suo film “Palombella rossa“, del lontano 1989, Nanni Moretti diceva: “Come parla? Le parole sono importanti“; purtroppo quella perla cinematografica non è stata in alcun modo ascoltata, e forse non è stata mai compresa dalla grande massa degli italiani. La disgrazia della “moda” orrenda di deformare le parole o di “risparmiarle”, come si faceva una volta…
Ascolti, leggi, guardi e ti confondi. Non riesci a capire questa follia, la ragione alle ortiche e il senno sulla luna. Ti senti solo in tanta ottusità, sei cosciente di non poterne più e di non poter far di più. L’universo degli imbecilli ti annulla, parli un’altra lingua e nessuno…
Quantità immense di foto, video, immagini di opere pittoriche, aforismi, spesso retorici e ridondanti, vengono postati giornalmente in un turbinio pirotecnico di dati informatici che “dura” meno di un giorno, se non persino poche ore. Poi tutto viene fagocitato dagli archivi dei social network in funzione delle varie date e ore di pubblicazione; tutto va in coda,…
Dobbiamo imparare a non gridare, a non “sgarbiare“, a non farci venire l’infarto per quell’assurda rabbia che si impossessa di noi solo perché qualche altro possa pensarla diversamente. I social avrebbero dovuto favorire e divulgare gli scambi di idee, ma poi hanno finito con l’ostacolarli, se non impedirli totalmente. Perché ormai ognuno di noi si ritiene…
Prima la tempesta di insulti volgari per convincere la gente a votare il partito X invece del partito Y. Ora, dopo l’apocalisse del 4 marzo, si è dato il via agli schiopponi di rabbia, altrettanto triviali, violenti e spropositati perché la gente ha votato il partito Y invece di quello X. I social, da oltre tre mesi,…
E’ molto alta la probabilità che le nuove generazioni dell’umanità stiano in pratica “fotografando” la fine della società civile. Ovviamente ci sarà il solito bastian contrario, perfettamente integrato nell’imbarbarimento globale, che magari mi definirà millenarista o predicatore apocalittico di sventure, ma per quanto mi sforzi di “pensare in positivo” non riesco a scorgere scorci di…