Siamo ormai al percolato televisivo

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Mai lo stato della tv italiana sia essa pubblica, sia privata è risultato tanto pestilenziale e insopportabile.
 
E’ proprio in questi ultimi giorni di forzata permanenza di fronte al piccolo schermo (si fa per dire perché ormai ci sono monitor pure da 60 pollici) che la gente si è resa maggiormente conto di questo gravissimo fenomeno.
 
Fatte le dovute rarissime eccezioni, la televisione è giunta ormai nel fondo dell’abisso in cui è precipitata da quando la balorda competizione globale, che afflige l’era contemporanea, ha contaminato lo specifico settore delle telecomunicazioni.
 
La guerra (perché di questo si tratta, non è di certo leale concorrenza fra pubblico e privato) che si è aperta per la conquista dei più alti ascolti e di continui record dell’audience, e quindi dei maggiori business pubblicitari connessi, ha comportato un immenso scadimento nella qualità del prodotto televisivo, specialmente nel comparto dell’intrattenimento. Senza idee e ridotta a un mero contenitore di immondizia mediatica o di produzioni esterne, la televisione non sa fare altro che razziare il web o chiedere la collaborazione degli stessi suoi utenti che finiscono così per pagare un canone per poi riempire da soli i palinsesti vuoti della tv pubblica con i loro video o i loro commenti social.
 
Non cito i titoli dei programmi nè i nomi dei conduttori e delle reti televisive implicate in questo scempio, per non scadere anche io nell’esercizio del bullismo mediatico tanto di moda sui social e da me stesso condannato in tante circostanze; tuttavia occorre ammettere che è deprimente assistere ogni giorno al delirio di onnipotenza di certi pseudo-giornalastri che hanno occupato da anni i palinsesti delle maggiori tv nazionali, manipolando a loro piacimento l’opinione pubblica, o alle faccette da emoticon di alcune conduttrici di balordi talk show da circo equestre (e non vorrei offendere gli operatori circensi, certamente ben più titolati a fare spettacolo), con gli occhi sgranati, l’atteggiamento sempre ammiccante e illuminate a giorno da proiettori da migliaia di watt solo per non fare vedere le naturali rughe dei loro visi.
 
Non parliamo poi di quei pessimi e falsi giochi a quiz (in realtà preorganizzati con la partecipazione di squallidi caratteristi da strapazzo) ideati da autori da avanspettacolo che sanno solo confezionare, per queste loro sgradevoli performance televisive, serie infinite di battutacce volgari, sessiste, ripetitive e vecchie come la cartapecora.
 
Certi programmi, seguiti solo da anziani o, in altri casi, esclusivamente da teenager, vengono riproposti annualmente senza soluzione di continuità da diversi decenni per comodità (perché andare a studiare nuove pietanze quando ti ritrovi in bocca sempre lo stesso cibo già masticato?) o per totale mancanza di idee, perché si è fatto troppo e perché quel troppo è stato fatto pure male.
 
La televisione dunque è passata dallo stato di “TV SPAZZATURA” a quello di “TV PERCOLATO” … disfacimento totale con inquinamento dell’etere.
Sergio Figuccia

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