Dopo il fantacalcio arriva ora il farsacalcio

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Un po’ di tempo fa agli appassionati di calcio italiani era sorto il dubbio, peraltro più che fondato, che le ultime partite di campionato, sia in serie A che nelle serie inferiori, fossero una sorta di teatrino per gli allocchi creduloni con il reale obiettivo di permettere, a chi poteva, la realizzazione di determinati traguardi stagionali. Così nelle ultime giornate della stagione si verificavano stranissime rimonte di squadre che sembravano già destinate alla retrocessione, o attaccanti di compagini avversarie che realizzavano 4 gol l’uno nella stessa partita per migliorare la propria posizione nella classifica dei cannonieri, o pareggi-biscottoni necessari a entrambe le squadre in campo per raggiungere la salvezza.

Ma erano altri tempi, e i tifosi chiudevano un occhio su queste falsità perché frutto di accordi “taciti” (probabilmente mai concordati in modo esplicito) e resi possibili solo per quanto i protagonisti erano riusciti a fare fino a quel punto del campionato, quindi una sorta di “bonus” per i meriti accumulati nella stagione.

Poi, nel 2006, venne fuori lo scandalo denominato “Calciopoli” che dimostrò ufficialmente che le alterazioni dei campionati erano divenute ormai ordinarie routine durante l’intero arco delle stagioni calcistiche. Così vennero condannati arbitri, selezionatori, presidenti, dirigenti, procuratori e intere squadre punite con penalizzazioni di vario tipo, ivi compresa la retrocessione a tavolino.

Quell’evento costituì per me la definitiva perdita della già scarsa fiducia che nutrivo per le istituzioni sportive italiane, e il conseguenziale abbandono del mio interesse per il mondo del calcio. Il mio disgusto al riguardo poi aumentò sempre più quando i vertici di questo sport iniziarono, anno dopo anno, a sfruttare pidocchiosamente i diritti televisivi nei modi più indegni e ripugnanti, senza valutare le ricadute negative sugli appassionati di questo sport, sulle società e sugli stessi giocatori.

Allettati dalle cifre da capogiro offerte dalle televisioni e assetati di guadagni sempre maggiori, i responsabili del calcio italiano e del business connesso si lanciarono nella disgustosa attività di frammentare sempre di più le giornate del campionato in eventi singoli lanciati addosso ai tifosi e agli “addetti ai lavori” quasi fossero coriandoli. Ecco nascere i primi anticipi e posticipi, seguiti a ruota dagli “anticipi degli anticipi” e i “posticipi dei posticipi”; poi vennero fuori anche le partite di mezza giornata, giocate alle ore 12 e alle ore 18. In pratica la domenica alle ore 15 si arrivarono a giocare al massimo due/tre partite.

Se già prima avevo mandato al diavolo questo sport, figuratevi la mia ulteriore reazione a quello che è stato universalmente chiamato “campionato a spezzatino”.

Ma questa follia non è certo l’ultima “trovata” di questa stravagante (è un eufemismo ovviamente) federazione sportiva (si fa per dire).

Ma secondo voi questi ultimi campionati di calcio in Italia sono stati regolari?

Penalizzazioni di punti a tavolino per motivi economici e non sportivi (ennesima dimostrazione che per questa federazione i soldi contano MOLTO di più dei meriti sportivi), VAR utilizzato per mantenere il più possibile il potere decisorio agli arbitri, partite fatte giocare forzatamente con squadre dimezzate per gli impegni dei giocatori stranieri con le loro nazionali, squadre ripescate dopo la retrocessione in seguito alle retrocessioni a tavolino di altre formazioni … insomma nella gestione di questo cosiddetto “sport” NON C’E’ ASSOLUTAMENTE NULLA DI REGOLARE.

Siamo probabilmente di fronte a una immensa FARSA manovrata in modo dittatoriale, dopo il “fantacalcio”, che almeno si sapeva benissimo fosse un gioco virtuale, ora abbiamo il “FARSACALCIO”, una sorta di sistema che genera denaro a palate alterando in tutti i modi possibili la regolarità di uno sport che, una volta, era considerato il più bello del mondo, ma che in Italia sembra aver perduto tutto il suo fascino grazie a coloro che lo dovrebbero amministrare.

Il recente “caso Palermo” appare la migliore dimostrazione di tutto questo:

Un intero campionato “fatto giocare fino in fondo” a una società sotto le continue minacce di parti diverse (magistratura ordinaria e organi federali) di possibili penalizzazioni che hanno avuto effetti deleteri sulla concentrazione e il morale dei giocatori (e dei tifosi, per quanto poco possa contare per la federazione)
Una SCRITERIATA punizione (retrocessione nonostante il terzo posto in classifica) imposta alla squadra per “presunte irregolarità”, peraltro ufficialmente confutate dalla magistratura ordinaria, risalenti al 2014 (CINQUE ANNI FA), imputate all’ex-dirigenza che tuttavia dalle indagini svolte è uscita “pulita” e non perseguibile, mentre viene gravemente colpita la NUOVA SOCIETA’ che è subentrata facendo notevolissimi sforzi economici per salvare il titolo sportivo e che è ASSOLUTAMENTE INCOLPEVOLE SULL’INTERA VICENDA.
I play-off fatti giocare in fretta e furia senza attendere gli esiti della sentenza di secondo grado e dei ricorsi al TAR.
I play-out annullati con la conseguente “salvezza a tavolino“ di Venezia e Salernitana
Insomma, un campionato di serie B interamente avvolto nel caos più completo: già all’inizio la riduzione da 22 a 19 squadre ne aveva sconvolto gli equilibri, ora la fine, con la classifica riscritta due volte in un solo giorno arbitrariamente dai “geni” federali ne sancisce la TOTALE IRREGOLARITA’.

Sorge poi una sacrosanta domanda: perché “prendere per il culo” per un’intera stagione una società calcistica, impegnando i giocatori per un intero campionato di vertice e facendo pagare ai tifosi i biglietti per 38 PARTITE FINTE, considerando che le “presunte irregolarità” risalivano al 2014/2015/ e 2016 e che dovevano eventualmente essere punite ben prima dello svolgimento del campionato-farsa?

Quest’ultima domanda evidenzia che vi sono gli estremi per una possibile class-action “storica” contro la FIGC e suoi sconclusionati organi interni che dovrebbe partire dalla nuova società, in primis, ma alla quale dovrebbero anche aggregarsi i giocatori (i primi danneggiati dalle decisioni del TFN), i tifosi, e il Comune di Palermo per il danno d’immagine. Riflettendo solo sui biglietti relativi alle partite rivelatesi una vera e propria “sceneggiata”, credo che i danni da ripagare siano ingenti.

Sergio Figuccia

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