Il festival dell’osceno

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Il degrado della nostra civiltà si diffonde attraverso la tv, i social, la scarsa attenzione genitoriale, la ricerca del profitto senza scrupoli da parte dei media, nella più totale assenza di etica nei riguardi dell’umanità più debole (anziani e bambini).
Sanremo ha dimostrato che per restare “a galla” nella melma mediatica ha “bisogno” ogni anno del suo turpe scandalo promozionale, così, anno dopo anno, si inventa un orrore dietro l’altro nell’infame ricerca di un’attenzione delle masse popolari che purtroppo tende sempre più verso i più giovani.
 
Tradizionalmente, nel passato, i giovani hanno snobbato il festival, quindi per coinvolgerli maggiormente negli “ascolti” sono stati invitati personaggi sempre più discutibili, controversi e improponibili, letteralmente nefasti ai fini educativi per i telespettatori più piccoli.
 
L’effetto è che la massa dei telespettatori, attirata dall’orrore che la tv pubblica manda in onda (fatto di per sé gravissimo proprio in quanto si tratta di denaro pubblico malspeso), fa aumentare l’audience e così anche gli incassi per la pubblicità, ed è questo il vero obiettivo della spietata e ignobile direzione della rai e di tutti i talent e talk show del cosiddetto “piccolo schermo”.
 
Per avere un’idea di tutto ciò, basta leggere il testo di una delle canzoni “scelte” per Sanremo 2020 citata in questo videopost di Red Ronnie:
 
 
 
Red Ronnie sostiene pressoché: “non è un problema legato alla vecchiaia che rende incapaci di comprendere “i nuovi linguaggi” … è solo ascesa del degrado sociale“.
Come si può mandare a un festival della canzone gente che inneggia, con la più  detonante delle volgarità, alla droga, alla morte e alla violenza più sordida contro le donne in un dannato periodo nel quale i femminicidi sono divenuti uno dei problemi sociali più gravi nel nostro Paese?
Qual’è il “motivo” (visto che parliamo di canzonette)? Ma è ovvio! Generare scandaloreazioni mediaticheproteste popolari e così tanta, tanta VISIBILITA‘ in termini di auditel, e più se ne parla più si fa lo sporco gioco di questa sporca gente.
 
Vedrete che anche quest’anno la rai, con la sua solita ridicola autoreferenzialità, urlerà al vento dai tg successivi la propria stratosferica vittoria negli ascolti del festival, tanto poi chi potrà mai negare le statistiche dell’auditel anche se a seguire il festival in tv saranno in realtà soltanto “io, mammete e tu”?
Sergio Figuccia

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