Informicidi: la verità violentata dai media scorretti
— 10 Settembre 2019Commenti disabilitati su Informicidi: la verità violentata dai media scorretti14
Il mondo intero si è ribellato alle fake news che hanno inquinato l’informazione e l’opinione pubblica in questi ultimi tempi.Ma non risultano meno infestanti delle celebri bufale certi atteggiamenti della carta stampata, delle tv pubbliche o private, e dei giornali on line che, per ottenere maggiore audience, distorcono l’informazione fino ad alterarne la corretta percezione nelle masse popolari. Vi segnalo un ottimo articolo di Nadia Somma, attivista del Centro antiviolenza Demetra, pubblicato il 9 settembre su ilfattoquotidiano.it.Nell’articolo si legge tra l’altro: “Che cosa si deve dire, ancora, sulla narrazione tossica dei media? Se i giornalisti imbellettano la violenza contro le donne e la chiamano “amore, “passione” e iniettano linfa nella sottocultura del femminicidio; se provano empatia per i violenti e la loro triste sorte ma dimenticano le donne uccise; se continuano a inflazionare l’ego dei killer raccontandoci quanto soffrissero per un “amore non corrisposto”, quanto “desiderassero” la donna che hanno massacrato, quanto speravano in un sì; —(omissis)— se ci dicono che la vita delle donne non vale nulla di fronte alla frustrazione di un uomo e se infine, colpevolizzano le donne uccise: che cosa dovremmo scrivere ancora?” Nadia Somma ha perfettamente ragione e la sua acuta osservazione dovrebbe approdare in Parlamento.La stampa va educata, perché non è più capace di autoregolarsi.Andrebbe studiata subito una legge che preveda l’imposizione di un codice deontologico cui tutti i giornalisti dovrebbero attenersi. Purtroppo la perenne sfida di tutti contro tutti per acquisire sempre maggiore visibilità, specialmente nell’infame mondo dell’intrattenimento televisivo e della pubblica informazione, porta i cosiddetti “giornalisti” a strafare, a interpretare in modo alternativo la realtà per attirare maggiormente l’attenzione della gente, costi quel che costi. Dunque solo con una nuova regolamentazione che possa imporre per legge norme precise anche sulle modalità di esposizione dei fatti potremmo sperare di avere in futuro un’informazione giusta e non distorta dalle esigenze di popolarità. Frasi a effetto, volgarità senza ritegno, accuse infamanti contro indagati che poi si scoprono essere innocenti, o viceversa frasi subliminali che tendono ad ammorbidire, se non perfino giustificare reati gravissimi (già si chiama peraltro “apologia di reato”), titoli pirotecnici che non hanno alcun riferimento all’articolo cui si riferiscono, insomma tutta una MATERIA CHE VA SERIAMENTE REGOLAMENTATA (come già fatto per le fake news) CON PENE PECUNIARIE RILEVANTI E, NEI CASI PIU’ GRAVI, RIPERCUSSIONI PENALI PER I RESPONSABILI E BLOCCO TEMPORANEO DELL’ATTIVITA’ GIORNALISTICA. Questa non è CENSURA, piuttosto CIVILTA‘ applicata all’informazione. La libertà di pensiero non deve mai prescindere dai vincoli di correttezza professionale cui devono sottostare i media e tutti i canali dell’informazione pubblica. In futuro, dopo aver generato il neologismo del femminicidio, non vorrei che si arrivi a parlare di informicidio.
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clicca qui per ricordare personaggi e interpreti clicca qui per la presentazione dei contenuti clicca qui per vedere il trailer su YouTube clicca qui per vedere la rassegna stampa Walter Mastrelli, seguendo il reportage in diretta, aveva capito immediatamente che il soggetto “uomo e animale insieme” nella profezia di Nostradamus poteva essere riferito quasi certamente ad una…
clicca qui per ricordare personaggi e interpreti clicca qui per la presentazione dei contenuti clicca qui per vedere il trailer su YouTube clicca qui per vedere la rassegna stampa In poco tempo il Consiglio di Amministrazione di YouGlobe deliberò l’inserimento nei palinsesti del programma “Il mistero della chimera” che venne affidato a Mastrelli con l’affiancamento di Cinzia…
clicca qui per ricordare personaggi e interpreti clicca qui per la presentazione dei contenuti clicca qui per vedere il trailer su YouTube clicca qui per vedere la rassegna stampa La sera stessa del suo primo incontro con Magnusson, Mastrelli mi telefonò per ragguagliarmi sullo stato delle sue indagini e risultammo concordi sulla necessità della sua permanenza a…
clicca qui per ricordare personaggi e interpreti clicca qui per la presentazione dei contenuti clicca qui per vedere il trailer su YouTube clicca qui per vedere la rassegna stampa Il secondo incontro fra Mastrelli e Magnusson tutto sommato era stato più produttivo del primo. Purtroppo Walter era stato costretto ad andare via in seguito al risoluto invito…
clicca qui per ricordare personaggi e interpreti clicca qui per la presentazione dei contenuti clicca qui per vedere il trailer su YouTube clicca qui per vedere la rassegna stampa Walter e Cinzia avevano lavorato fino a tarda sera sulle carte che Magnusson aveva consegnato già al suo primo incontro con Mastrelli.Erano vecchie foto sbiadite che sembravano rubate…
clicca qui per ricordare personaggi e interpreti clicca qui per la presentazione dei contenuti clicca qui per vedere il trailer su YouTube clicca qui per vedere la rassegna stampa Nelle prime tre puntate del “Mistero della chimera” avevamo utilizzato il materiale raccolto con le due interviste di Walter. Si era parlato della figura di Magnusson, delle sue aspirazioni nella…
clicca qui per ricordare personaggi e interpreti clicca qui per la presentazione dei contenuti clicca qui per vedere il trailer su YouTube clicca qui per vedere la rassegna stampa Mastrelli aveva deciso di non rientrare più negli studi, almeno per quella sera. Quell’osceno festeggiare per un successo televisivo, derivato dalla comunicazione in diretta della fine violenta di…
clicca qui per ricordare personaggi e interpreti clicca qui per la presentazione dei contenuti clicca qui per vedere il trailer su YouTube clicca qui per vedere la rassegna stampa Tutte le informazioni raccolte fino a quel momento giravano attorno a quel Kurt Polasacra che ai tempi era il principale assistente di Magnusson; era lui che aveva condotto…
Il Capitolo 20 di “Caccia alla Chimera” è stato nascosto sul web per 5 anni per rispetto dei diritti editoriali relativi alla versione cartacea (DrawUp Edizioni). Dal 2017 anche l’ultima “puntata” del romanzo, quella finale e chiarificatrice dell’intera storia, è stata resa visibile in rete sul sito dell’Associazione Culturale Pittorica che ha prodotto l’opera e…