— 28 Aprile 2019Commenti disabilitati su La degenerazione di una generazione32
Ho sessant’anni e solo ora mi sto rendendo conto che la mia è stata la peggiore generazione della storia umana.
Abbiamo sommerso il mondo con i nostri rifiuti, abbiamo fatto dell’usa e getta la nostra filosofia di vita, abbiamo affidato alle tecnologie la nostra libertà diventandone totalmente schiavi, pur di fare soldi siamo stati capaci di massacrare il nostro stesso habitat e di cambiare perfino il clima, ma quel che è peggio, abbiamo messo al mondo una nuova generazione di umani costretti a subire passivamente gli effetti dei nostri disastri e delle nostre scelte insensate.
Ora sono loro ad accusarci delle nostre scelleratezze e della “violenza” che abbiamo fatto sulle generazioni successive imponendo loro tutto questo scempio.
Ho sessant’anni e appartengo alla generazione che ha rovinato il mondo e la società umana, che ha inventato un dio malvagio da idolatrare (il denaro), che parla solo di sfide, di scommesse, di “crescita” e di produzione sfrenata senza capire che la generazione dei nostri figli vuole invece tranquillità, amore, gioia e natura incontaminata.
Ho sessant’anni e sono conscio che i miei coetanei sono ancora lì al comando del Pianeta, sul quel maledetto “trono di spade“, a seminare corruzione, odio, frenesia per il denaro, favoritismi per i ricchi e sopraffazioni per i poveri, fino a quando non finiranno col distruggere tutto quello che le generazioni passate, quelle considerate ancora “incivili“, ci hanno lasciato.
Siete ancora in tempo, sessantenni e settantenni, massoni, intrallazzisti, mafiosi, imprenditori spregiudicati e pregiudicati imprenditori, dirigenti di aziende che inquinano e inquinatori di aziende sulla direzione sbagliata, politici corrotti e corruttori della politica, potete ancora aggiustare le cose, evitando di “sfidare” ogni giorno il resto del mondo e di “scommettere” su alcunché.
Il futuro di una civiltà non si basa né sulle sfide né sulle scommesse né sull’arraffare potere e denaro a scapito degli altri e della stessa natura, sta piuttosto sul rispetto per le generazioni successive alla nostra che non dovranno sostenere il carico delle nostre assurde follie di oggi.
D’altra parte il FUTURO non è neanche più nostro, ma è ormai proprietà dei nostri figli.
Ho sessant’anni e sono disgustato per quello che hanno fatto i miei coetanei nel mondo, me ne vergogno tanto perché forse ho fatto poco per poter impedire le loro empietà, ma spero ancora in un ravvedimento anche se tardivo e nella forte reazione dei nostri giovani che, sicuramente, stanno dimostrando più coscienza di noi adulti cresciuti male.
Come in tutte le pagliacciate circensi, in cui i clown sfilano a fine spettacolo per farsi ammirare l’ultima volta dopo le loro performance, così anche i nostri politici usano organizzare manifestazioni “popolari” di autoglorificazione per riassumere il loro operato prima delle successive elezioni. E’ un tripudio di frasi fatte, di luoghi comuni, di “scommesse” vinte, di “sfide affrontate con coraggio” e di “trionfi”…
In una intervista a “ilfattoquotidiano.it“, Giorgio Armani, una nostra icona mondiale del settore della moda, rivela la sua avversione verso lo scriteriato e folle consumismo che sta distruggendo il mondo spinto verso una dissennata corsa verso il caos. (cliccate qui per leggere il relativo articolo) In particolare Armani dichiara stizzito: “Io non voglio più lavorare così, è immorale. È tempo…
“I bambini devono essere felici, non essere i migliori“, questo è il titolo di un interessantissimo articolo pubblicato sul “portalebambini.it” (cliccate qui per leggerlo interamente). E’ verissimo, ma il concetto vale anche per i genitori. Inoltre la felicità abbandona gli “scontenti” sempre in competizione con gli altri anche quando non ce n’è bisogno. D’altra parte la rivalità sociale è proprio uno…
Ecco a che punto arriva ormai l’aberrazione da protagonismo mediatico. Si fanno chiamare “youtuber” in questo folle mondo che partorisce fenomeni sociali e neologismi alla velocità della luce, sì, proprio quella che non vedremo mai se continuiamo a non reagire una volta per tutte agli effetti deleteri di certa scriteriata tecnologia. Sono giovani, ma non sempre, con la voglia sfrenata…
L’invidia è lo stato d’animo più stupido dell’uomo. Esisterà sempre qualcuno che ha più di te, qualsiasi cosa riuscirai a conquistare nella vita, e dietro di te ci sarà sempre tanta gente che non potrà mai avere quello che già hai avuto tu. Accontentarsi non significa porsi dei limiti, vuol dire piuttosto non vivere l’angoscia continua di voler raggiungere qualcosa…
Crescere … crescere … crescere … il pil deve aumentare, la produzione si deve implementare, il mercato si deve espandere, le sfide si devono vincere, la competitività deve essere sempre più forte ……. ma quando ci renderemo conto che TUTTO HA UN LIMITE? La foto che vedete in alto è stata scattata a Sheerness, in…
Non bisogna illudersi che andare sempre “avanti” possa risultare l’unica scelta valida per il nostro sistema sociale ed economico. Talvolta anche “tornare indietro” può concedere una bella boccata d’ossigeno, soprattutto considerando che all’orizzonte non si profilano né benefici né miglioramenti sociali di sorta. Pensate, per esempio, di applicare quest’opportunità nei campi dell’economia, della politica e…
Il termine apocalisse deriva dal greco ἀποκάλυψις (apokalypsis), composto di apó e kalýptein, significa un gettar via ciò che copre, un togliere il velo, letteralmente scoperta o disvelamento. Prendo spunto da un articolo dello scorso febbraio del Corriere della Sera.it (cliccate qui per leggerlo) per ricordare Michele, trentenne di Udine che il 31 gennaio di quest’anno si…
La società moderna è diventata un trionfo di contraddizioni e antinomie, specialmente quando lo stato (con la s minuscola) da un lato detta leggi e regole e d’altro puntualmente le disattende per farne profitto. Ne ho parlato nel recente passato in tante occasioni: per esempio il caso “fumo”, fa male, è vietato pressoché dappertutto, ma…
“Rispetto” è una parola misteriosa in quanto ormai in totale estinzione; nessuno ne comprende più il vero significato, quello originale. La più comune delle interpretazioni, infatti, è purtroppo legata a due dei peggiori fra i suoi sinonimi: la deferenza e la devozione. Definire la parola “rispetto” per un italiano d’altri tempi significava dare valore ai…