Reperti Contemporanei

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Reperti ContemporaneiIl passato ha costruito, il presente sta distruggendo.  Tutto ciò che è stato generato nel corso della storia dell’umanità per resistere al logorio del tempo e alle forze della natura è giunto fino ai nostri giorni nelle condizioni giuste per continuare a essere ammirato.

Templi, palazzi, architetture megalitiche, chiese, teatri, acquedotti, strutture tombali, intere megalopoli seppellite dal trascorrere dei secoli, ma non dal declino, hanno mantenuto intatti nei millenni il loro fascino, nonostante il fisiologico deterioramento dell’età.

Oggi però questi capolavori dell’ingegno umano sono costretti a fronteggiarsi con analoghe strutture alle quali finiscono per somigliare ma che, al contrario, sono nate e subito abortite nel giro di una manciata di mesi.

Guardate, per esempio, le due foto in alto: a sinistra c’è il Colosseo, il più grande e conosciuto anfiteatro romano del mondo, la cui costruzione fu iniziata da Vespasiano nel 72 d.C., a destra invece c’è la foto dei primi stati di avanzamento dei lavori della Città dello Sport di Tor Vergata, sempre a Roma ma quasi 2.000 anni dopo, nel 2006 d.C.

Sembrano essere due momenti diversi della vita della stessa struttura; invece, pur ritrovandosi oggi nelle stesse condizioni di “abbandono” rappresentano gli emblemi di due aspetti opposti della cultura storico-ambientale italiana.

Il Colosseo è il simbolo di Roma e dell’Italia intera, il segno della potenza umana che riesce a sconfiggere 2000 anni di intemperie, di guerre e di degrado urbano; la Città dello Sport, il cui progetto fu affidato all’architetto spagnolo Santiago Calatrava dall’allora Sindaco di Roma Walter Veltroni, è invece il simbolo dello spreco, dell’incapacità e dell’inettitudine contemporanea.

La costruzione della Vela di Calatrava (perché tale doveva risultare alla fine dei lavori la relativa copertura), che doveva rientrare negli interventi per i Mondiali di nuoto di Roma del 2009, è stata bloccata definitivamente nel 2010 dopo una spesa inutile di 400 milioni di euro di denaro pubblico, quello che poi manca per la sanità, le infrastrutture, gli investimenti ecc. ecc.

Appena 4 anni di vita per ridursi nelle stesse condizioni di un’altra costruzione che ne ha invece quasi 2.000…. sono “gemelli diversi”, lo Yin e Yang della cultura cinese, l’infinito e l’infinitesimo messi a confronto.

I “monumenti allo sperpero” sono presenti ovunque in Italia, vere e proprie architetture commemorative dell’italico malgoverno, fantasmi di ciò che poteva essere e che non sarà mai.

La Città di Latina, purtroppo, appena nel 2012, è stata “nominata” leader degli sprechi in tutto il territorio italiano, e il Lazio detiene ancora questo record nella speciale lista per regioni.

Troviamo di tutto in mezzo a questo “esercito di terracotta”: stadi di sport minori in Italia (polo, cricket, baseball ecc.), planetari, caserme, ospedali, pedemontane, palazzetti dello sport, piscine olimpioniche, autosilos, svincoli autostradali, persino porti e aeroporti, tutte opere iniziate e abbandonate che per rivivere dopo letarghi di interi decenni dovrebbero fagocitare altre centinaia di milioni di euro….. che non ci sono, non ci sono più.

Parlare di “reperti contemporanei” potrebbe apparire come un ossimoro, ma continuando così i nostri pronipoti si ritroveranno, magari anche fra un centinaio di anni, ad avere a che fare con due tipi di macerie storiche: quelle di qualità, di fattura millenaria, e quelle moderne, attribuibili alla corruzione e all’incapacità della politica dei nostri tempi.

Certo sarà triste assistere, nel 2114, a frotte di turisti giapponesi intenti a fotografare e tessere lodi di fronte ai “resti” dei lavori della Vela di Calatrava, avendoli preferiti a quelli “simili” del Colosseo, ma purtroppo sarà facile in futuro, vuoi per ignoranza, vuoi per disinformazione (quella che in atto è imperante) parafrasare un vecchio motto facendo così: “di ogni gemma uno sfascio”.

Sergio Figuccia

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