Di te non gliene frega niente a nessuno

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Ho trovato spunto da un video postato su YouTube da Marco “Monty” Montemagno, un vero e proprio guru della social-comunicazione, per fare una riflessione sui rapporti interpersonali contemporanei, sugli atteggiamenti più frequenti che si riscontrano nelle masse popolari e sul menefreghismo imperante che ha rovinato tutto nella società contemporanea.

 

Montemagno rileva che ormai di ognuno di noi “non gliene frega niente a nessuno”, ma non perché siamo diventati tutti cattivi sull’intero globo terracqueo, piuttosto perché ognuno di noi ha tanti di quei problemi da risolvere quotidianamente da non avere più né il tempo né la voglia di affrontare anche quelli degli altri, magari anche solo per conoscenza. Ecco, forse è solo per quell’irrefrenabile desiderio di invadere la privacy di chi ti gira intorno, per curiosare nelle vite altrui, che ancora spinge qualcuno a fingere “interessamento” e considerazione verso il prossimo. In realtà però è solo gossip, sfrenata voglia di indiscrezione, prurito personale per le ferite degli altri, forse anche magra consolazione per le nostre difficoltà nel raffronto con quelle che affliggono il resto della società … ma in realtà, in fondo in fondo, “di noi non gliene frega niente a nessuno“.

E così sono venuti meno valori come l’amicizia, quella vera, non di facciata come il suo formato autarchico spacciato sui social network, o come la solidarietà, il cui residuo sociale viene pure raccattato da infami ladri sociali per fare business con la falsa beneficenza.

Insomma l’intera società umana è andata in malora. La corsa sfrenata al profitto a qualsiasi costo è diventato un cancro sociale, l’hanno detto gli ultimi tre Papi della Chiesa Cattolica, ma come vale purtroppo per ogni tipo di cancro, non bastano certo le parole a neutralizzarlo. E i fatti invece stanno risultando acceleranti cancerogeni: l’austerity economica imposta dall’ue, le tecniche psicologiche terroristiche per imporre alle popolazioni di vari Paesi il potere lobbistico, la classe politica divenuta ormai esempio più acclarato di megalomania, “menefottismo” ed egocentrismo, la necessità di tutti i governi nazionali di tagliare la spesa pubblica per la perdita della propria sovranità economica in favore di una bieca oligarchia usuraia che vorrebbe comandare il mondo; sono tutti elementi che spiegano l’attuale caos sociale, l’inversione dei valori etici e spirituali, che per millenni hanno caratterizzato gran parte della storia dell’umanità.

Ma come possiamo pensare che in uno scenario come questo, a qualcuno possa importare di noi? (a meno dei familiari più stretti … e chissà ancora per quanto!).

Quindi, signori tutti, non pensiate di “apparire” invidiati, affascinanti, amati dal vostro prossimo, portatori sani di coinvolgente carisma e quindi meritevoli di “padreterneggiare” liberamente o di ritenervi debitamente leader assoluti; inutile vantare ruoli istituzionali, belle donne o belli uomini “slinguettanti” sulla vostra scia, il possesso di beni materiali, i cui benefici diretti  – ingestibili personalmente – finiscono poi per allontanarsi sempre più da voi  … è inevitabile che in questo magma di follia,  qualsiasi cosa pensiate voi di poter vantare sugli altri, agli occhi del resto del mondo siete ormai meno di “NIENTE“.

Anche il potere più assoluto non significa più nulla quando viene esercitato nel posto sbagliato. A cosa serve comandare in una fogna?  Come chiamereste il vostro leader in una simile location?

 

Sergio Figuccia

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