— 7 Giugno 2017Commenti disabilitati su Selfie sulla fine di una civiltà25
E’ molto alta la probabilità che le nuove generazioni dell’umanità stiano in pratica “fotografando” la fine della società civile.
Ovviamente ci sarà il solito bastian contrario, perfettamente integrato nell’imbarbarimento globale, che magari mi definirà millenarista o predicatore apocalittico di sventure, ma per quanto mi sforzi di “pensare in positivo” non riesco a scorgere scorci di cielo sereno sul futuro della società digitale.
L’uso sfrenato e scriteriato della tecnologia e della scienza in genere ci sta portando, sempre più velocemente, verso un abbrutimento sociale che non ha eguali nell’intera storia del genere umano.
I giovani sembrano i più “colpiti” da tanto “progresso”; attaccati agli infernali smartphone dalla mattina alla sera non riescono più a comunicare fra loro se non a “colpi” di messaggini o whatsapp, non sanno più parlare la lingua madre che hanno irrimediabilmente deturpato con inverosimili acronimi e onomatopeici aborti lessicali. Per i pastrocchi scolastici creati da un’amministrazione statale incapace di plasmare il settore dell’insegnamento in funzione di una straripante tecnologia, i giovani italiani, pur studiando forse più dei genitori, si presentano spesso ignoranti e stralunati su qualsiasi tema in discussione; magari conoscono bene qualche lingua straniera (l’inglese soprattutto), ma poi si rilevano totalmente all’oscuro in argomentazioni di cultura generale, anche di basso livello.
Non riescono a trovare lavoro, se non dopo anni di attesa, dovendo comunque accettare condizioni eccessivamente gravose, prossime allo schiavismo, e remunerazioni ormai appiattite sui valori standard attribuiti agli immigrati e agli extra-comunitari, nonostante i titoli di studi comunque acquisiti (laurea compresa), anche perché i sindacati hanno completamente perso la loro funzione di difesa dei diritti dei nuovi assunti e, sia nel settore pubblico sia in quello privato, lasciano ormai fare liberamente ai datori di lavoro.
Per i ragazzi degli anni ’90 dunque gli orizzonti appaiono foschi e talvolta pure piuttosto oscuri; purtroppo per loro la sola certezza appare la tecnologia, che però in parte, ma i giovani non lo percepiscono, è anche fra le cause principali della scadente qualità del lavoro e dell’enorme difficoltà nel trovarlo, ceduto com’è quasi totalmente ai computer e alle gestioni informatiche.
Alla generazione a “cavallo fra il primo e il secondo millennio” non resta dunque che abbrutirsi con smartphone, pc e tablet, in stupidi giochini globali, distorti usi dei social e scimmiottamenti di tendenza, il tutto condito da miliardi di inutili foto che vagano in rete come sorridenti fantasmi nel più variopinto e complesso VUOTO ASSOLUTO che civiltà terrestre abbia mai generato nell’intera storia del Pianeta.
La società digitale appare quindi una mastodontica accozzaglia di dati che il potere tenta di sfruttare a proprio uso e consumo solo per poter “rapinare” il più possibile i popoli sottoposti, e le nuove generazioni, totalmente allo sbando, per cercare disperatamente un diletto o un interesse qualsiasi al quale potersi aggrappare in quel “vuoto” di cui parlavo prima nel quale fluttuano noiosamente.
Così, fotografando e riprendendo in video tutto ciò che caratterizza la quotidianità, questo immenso esercito di zombie riempie la rete e i social di quantità colossali di insulsaggini che, alla fine, non fanno che aumentare sempre più il grado di alienazione di ciascuno di noi, ma soprattutto dei giovani. Fenomeni come i suicidi di “blue whale“, i foreign fighters dell’estremismo islamico o i folli clicksui cornicioni dei grattacieli per produrre selfie popolari sulla rete sono tutti figli di questo “nulla” che ci ha regalato la civiltà digitale.
Vi propongo un emblematico video di Steve Cutts, drammatico ma molto significativo, che presenta quanto ho espresso in precedenza con grandissima genialità creativa e la forza comunicativa che solo i fumetti di una volta riuscivano ad avere.
L’ho detto più volte, accusatemi pure di facile “millennarismo”, ma sono fermamente convinto che il LIBERO MERCATO è la peggiore piaga nell’intera storia dell’umanità. Con i suoi intrallazzi internazionali, con la sua irrefrenabile corruzione planetaria, con i suoi business a ogni costo, con i suoi paladini inseriti nei posti di comando, con…
Molti utenti di Facebook hanno riscontrato, ma si tratta di qualcosa che risale a qualche anno fa, che il social mette in evidenza sulle home dei vari diari solo i post di circa 25 degli amici registrati in ciascun account, anche se in realtà i nominativi degli “amici” sono migliaia. Purtroppo le dinamiche dei social, e…
Qualcuno sui social ha messo a paragone i curricula di Carlo Cottarelli e di Laura Castelli che nei giorni scorsi ha ricevuto le deleghe alla spending review al posto del ben più “quotato” collega. Siamo abituati a giudicare certi personaggi in base ai curricula ufficiali. Ma leggendoli non vi sorge qualche dubbio? Partiamo dal fatto incontrovertibile che un curriculum scadente non giustifica certo…
C’è qualcuno che descrive il neoliberismo come l’ultima, in ordine di tempo, delle ideologie dominanti sul nostro pianeta. Tuttavia, concedere al neoliberismo il crisma di “ideologia” mi sembra un’offesa per le grandi ideologie del passato, da qualsiasi parte esse siano scaturite. Consultando al riguardo Wikipedia si legge: “Il neoliberismo è un indirizzo di pensiero economico che, in nome delle riconfermate premesse dell’economia classica,…
Mi rivolgo ai milioni di TUTTOLOGI presenti in Italia, solo loro possono dare una risposta a questa domanda: Come mai la stragrande maggioranza dei migranti approdati recentemente nei porti italiani sono cittadini TUNISINI? Ricordo, al fine di poter trovare una corretta risposta a questo curioso dilemma, che la Tunisia è una Repubblica Costituzionale Democratica,…
Prima in Italia eravamo tutti santi, poeti e navigatori, poi siamo diventati quasi tutti giocatori di calcio e allenatori; oggi ci siamo trasformati nel peggiore magma culturale che si sia mai visto sul Pianeta Terra. Siamo diventati tutti virologi, scienziati, giornalisti, opinionisti, registi, attori, artisti, cabarettisti, saggi, scrittori, sociologi, psicologi, poeti, inventori, architetti, medici, geni, commentatori, videomaker, capipopolo, cantanti, anchorman,…
Chi stravede per la tecnologia si prepari ad “abbracciare” il futuro prospettato da questa vignetta. Chi l’avrebbe mai detto, a metà degli anni ’90 del secolo scorso, che nell’inizio del terzo millennio la tecnologia potesse soppiantare a tal punto l’attività umana da potersi paragonare alla stella di un sistema solare i cui pianeti costituiscono l’intera umanità? Tutto infatti gira ormai intorno all’informazione…
In una intervista a “ilfattoquotidiano.it“, Giorgio Armani, una nostra icona mondiale del settore della moda, rivela la sua avversione verso lo scriteriato e folle consumismo che sta distruggendo il mondo spinto verso una dissennata corsa verso il caos. (cliccate qui per leggere il relativo articolo) In particolare Armani dichiara stizzito: “Io non voglio più lavorare così, è immorale. È tempo…
— 10 Marzo 2020
Restare a casa non vuol dire alienarsi dal mondo civile o dall’intera società. In tempi “normali” ci accolliamo, stando dinanzi la tv, gli ignobili, falsi, volgari e stupidissimi talk show che ci vengono propinati quotidianamente sia dalle reti pubbliche sia da quelle private, perché in tempi di emergenza non accendiamo il cervello e impariamo…
Ecco la verità sul tanto decantato “DIRITTO D’INFORMAZIONE“. Si tratta di un diritto del Popolo Italiano che i media hanno rivoltato come un calzino in loro favore; non è più interpretato come necessità popolare di una corretta e onesta informazione, piuttosto come libera facoltà dei giornalisti di comunicare all’opinione pubblica solo ciò che risulta più utile in termini di audience,…
Utilizziamo i cookie per rendere il nostro sito più facile ed intuitivo.
I dati raccolti grazie ai cookie servono per rendere l'esperienza di navigazione più piacevole e più efficiente in futuro.
Continuando a navigare su questo sito accetti l'utilizzo di cookie e di questa tecnologia.OkLeggi di più
Commenti recenti